Nuova Riveduta:

Isaia 23:15

Gr 25:11-14 (At 21:3-6; Sl 45:12)
In quel giorno, Tiro cadrà nell'oblio per settant'anni,
per la durata della vita di un re.
Dopo settant'anni, avverrà di Tiro
ciò che dice la canzone della prostituta:

C.E.I.:

Isaia 23:15

In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settanta anni a Tiro si applicherà la canzone della prostituta:

Nuova Diodati:

Isaia 23:15

In quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Al termine dei settant'anni avverrà a Tiro come dice la canzone della prostituta:

Riveduta 2020:

Isaia 23:15

In quel giorno, Tiro cadrà nell'oblio per settant'anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant'anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta:

La Parola è Vita:

Isaia 23:15

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Isaia 23:15

In quel giorno, Tiro cadrà nell'oblio per settant'anni, per la durata della vita d'un re. In capo a settant'anni, avverrà di Tiro quel che dice la canzone della meretrice:

Ricciotti:

Isaia 23:15

E in quel giorno sarai dimenticata, o Tiro, settant'anni, quanto è la vita d'un re; e dopo settanta anni avverrà di Tiro come canta la canzone della cortigiana:

Tintori:

Isaia 23:15

E allora, o Tiro, sarai dimenticata per settanta anni, quanto il tempo d'un re, e dopo settanta anni Tiro sarà come (dice) la canzone della meretrice:

Martini:

Isaia 23:15

E allora sarà, che tu, o Tiro, resterai dimenticata per settant'anni, quant'è la vita di un re, e dopo i settant'anni sarà Tiro quasi meretrice, che canta.

Diodati:

Isaia 23:15

E in quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant'anni, secondo i giorni d'un re; ma, in capo di settant'anni Tiro avrà in bocca come una canzone di meretrice.

Commentario abbreviato:

Isaia 23:15

Versetti 15-18

Le desolazioni di Tiro non dovevano essere per sempre. Il Signore visiterà Tiro con misericordia. Ma quando sarà libera, userà le sue vecchie arti di tentazione. L'amore per le ricchezze mondane è idolatria spirituale e la cupidigia è idolatria spirituale. Questo spinge coloro che hanno ricchezze a usarle al servizio di Dio. Quando siamo in sintonia con Dio nelle nostre attività mondane, quando facciamo tutto ciò che è in nostro potere per promuovere il Vangelo, allora i nostri beni e i nostri guadagni sono una santità per il Signore, se guardiamo alla sua gloria. I cristiani dovrebbero condurre gli affari come servi di Dio e usare le ricchezze come suoi amministratori.

Riferimenti incrociati:

Isaia 23:15

Ger 25:9-11,22; 27:3-7; 29:10; Ez 29:11
Dan 7:14; 8:21; Ap 17:10
Ez 27:25; Os 2:15

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